Negli ultimi anni si è assistito a un aumento della ricerca nell’ambito dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Questo campo ha visto un notevole incremento delle ricerche scientifiche, il che ha permesso una maggiore comprensione di queste condizioni, sebbene ancora incompleta. Questo progresso ha contribuito a una più frequente diagnosi precoce, aumentando le possibilità di trattare efficacemente i disturbi. Parallelamente, la classificazione dei DSA e lo studio delle loro cause hanno portato allo sviluppo di diversi protocolli di trattamento. Tuttavia, l'efficacia di questi trattamenti varia significativamente, e non tutti risultano realmente efficaci.
Le sfide della ricerca sui trattamenti per i DSA
Va premesso che, allo stato attuale, è difficile trarre conclusioni definitive sui risultati dei trattamenti per i DSA, specialmente quando si tratta di confrontare l'efficacia di diversi approcci. Una delle principali difficoltà risiede nella complessità di condurre studi controllati, dove un gruppo di individui riceve il trattamento di interesse e un altro gruppo, simile per caratteristiche, non riceve alcun intervento. Questo tipo di ricerca incontra ostacoli etici significativi, poiché lasciare un gruppo senza trattamento non è eticamente accettabile.
Inoltre, vi è una grande diversità nei metodi di ricerca utilizzati per valutare l'efficacia dei trattamenti. Le variazioni riguardano non solo il modo di trattare le difficoltà, ma anche i metodi di rilevazione dei dati (test che misurano parametri diversi) e la durata dei trattamenti. Questa diversità rende difficile stabilire quanto le differenze di efficacia tra i vari trattamenti siano attribuibili ai metodi utilizzati, ai criteri di osservazione o alla durata degli esercizi.
Sintesi dei principali trattamenti per la dislessia
Nonostante le difficoltà, negli ultimi tempi si è cercato di tracciare una sintesi dei trattamenti di potenziamento proposti più frequentemente per la dislessia e dei loro effetti. Ecco una panoramica dei principali approcci:
Trattamento sublessicale
Ispirato da un modello psico-linguistico, questo trattamento mira ad automatizzare il riconoscimento di gruppi di grafemi rilevanti dal punto di vista linguistico, attraverso esercizi di lettura al computer.
Trattamento neuropsicologico
Questo trattamento è altamente individualizzato e non segue una sequenza standard di esercizi. Comprende attività che mirano a trattare diverse componenti del sistema cognitivo, oltre alla lettura, come l'attenzione e le funzioni esecutive.
Trattamento lessicale
Basato sull'idea che la difficoltà principale nella dislessia risiede nel riconoscimento globale delle parole, questo trattamento prevede esercizi di lettura rapida (presentazione tachistoscopica) per automatizzare la lettura.
Trattamento Davis-Piccoli
Derivato dal modello di Davis e Braun, questo trattamento si concentra sul miglioramento dell'attenzione visiva e sulla discriminazione spaziale dei grafemi, con l'obiettivo di riconoscere rapidamente le parole.
Trattamento percettivo-motorio
Conosciuto anche come metodo Delacato, si basa sull'assunto che lo sviluppo di pattern motori grossolani sia fondamentale per l'apprendimento della lettura.
Trattamento visivo
Detto anche visual training, mira a correggere e migliorare i processi oculari e i disturbi visuopercettivi.
Trattamento secondo il balance model
Questo approccio, basato sulla visione della lettura come equilibrio tra le attività dei due emisferi cerebrali, prevede esercizi di lettura rapida in diverse posizioni spaziali, a seconda del deficit di lettura individuato.
I risultati dei trattamenti
I risultati dei vari trattamenti per la dislessia non sono uniformi e, in alcuni casi, non è stata provata alcuna efficacia. Ad esempio, il metodo Delacato e il trattamento visivo non hanno mostrato risultati conclusivi. I trattamenti che sembrano avere una certa efficacia nel migliorare le performance di lettura includono i metodi sublessicale, neuropsicologico, balance e lessicale. Studi come quello di Tressoldi e Vio (2011) hanno evidenziato che, sebbene tutti questi metodi migliorino la velocità di lettura dei brani, i trattamenti sublessicale e neuropsicologico risultano superiori anche nella lettura di parole e non parole.
Conclusioni
In conclusione, sebbene ci siano diversi approcci promettenti nel trattamento della dislessia, è fondamentale continuare la ricerca per comprendere meglio l'efficacia e l'applicabilità di ciascun metodo. Un trattamento neuropsicologico che includa il potenziamento delle funzioni cognitive specifiche e trasversali potrebbe portare a risultati estesi, migliorando non solo la lettura ma anche altre abilità cognitive. Continuare a esplorare e validare questi trattamenti è essenziale per fornire interventi sempre più efficaci e personalizzati per i disturbi specifici dell’apprendimento.
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